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Agustín, José.

Scrittore messicano. Esordì molto giovane, nel 1964, con il romanzo breve La tomba, guadagnandosi subito un posto tra gli esponenti dell'avanguardia letteraria del suo Paese: insieme con G. Sainz e P. García Saldaña è considerato, infatti, uno degli autori più validi del movimento designato "La ola" (l'onda), che negli anni Settanta raccolse i migliori giovani scrittori del Messico. Successivamente, pubblicò il romanzo Di profilo (1966), il saggio La nuova musica classica (1968), dedicato al rock, la raccolta di racconti Inventando di sognare (1968) e Abolizione di proprietà (1968), curioso esempio di romanzo-testo teatrale. Con l'inizio degli anni Settanta, la sua produzione andò intensificandosi. Tra le opere più significative citiamo: l'opera teatrale Circolo vizioso (1972); i romanzi Si sta facendo tardi (finale sulla laguna) (1973), Il re si avvicina al suo tempio (1977), Città deserte (1982) e Vicino al fuoco (1986); i racconti di Lo sguardo al centro (1977), Amore del bene, giochi sul punto di vista (1987) e Non c'è censura (1988); l'antologia personale Furore mattutino (1986); la raccolta di racconti Inventando ciò che sogno (1992) (n. Guadalajara 1944).